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Ciao Andrea
Benvenuto in questo piccolo angolo del Web dove il tempo non scorre: si è fermato a quando valori, abitudini e modi di vivere erano molto diversi dal caos odierno.
Viareggio era un paesello che viveva di pesca e turismo, si conoscevano tutti: dal menestrello al maestro d'ascia al lattaio. Lungo le strade polverose passava qualche carrozza, una soffice brezza di maestrale mischiava profumi di salmastro e pino marittimo tra le case in legno.
Quello che oggi sembrerebbe lo scenario di un film d'altri tempi era invece realtà, quotidianità... Buona visione.
Il 16 novembre 1891 la città decise di onorare il sommo genio del rinascimento italiano intitolandogli questa nuova strada che arrivava fino all’attuale piazzetta Santa Caterina, in quanto interrotta dalla famosa villa Rigutti. Siamo nella località chiamata "ai funari" caratterizzata da distese di erba in cui venivano lavorate appunto le funi per la marineria. La parte ad est era intitolata a Giuseppe Parini; la villa fu demolita negli anni 30 ma la denominazione rimase doppia fino al 1951, quando a Parini fu intitolata la strada tra via Gioberti e via Pascoli.
Già via della Casina, che era il ritrovo dei viareggini in mezzo alla pineta (oggi ristorante). La strada (e tutto il quartiere nord di Viareggio) prese il nome del famoso viaggiatore veneziano a partire dal 16 novembre 1891. L’attuale piazza Puccini, fino alla morte del maestro, era chiamata piazza Marco Polo.
Tracciata intorno al 1890 nella zone dei "Funari", fu intitolata al grande navigatore il 16 novembre 1891. A quell’epoca la strada era molto breve: univa in viale Carducci alla pineta di ponente. Con il passare degli anni è andata prolungandosi verso monte: negli anni 20 aveva raggiunto villa Argentina e negli anni 60 arrivò fino a via Cei, nei pressi della stazione. Era interrotta da un’abitazione tra via Fratti e via Pellico (vedi galleria fotografica), demolita nell’ottobre del 1967.
Il 16 novembre 1891 le autorità comunali approvarono una delibera contenente le denominazioni di tutte le recenti strade aperte a nord di piazza Amedeo (piazza Mazzini). Tra queste vi era anche la strada intitolata all’amalfitano Flavio Gioia che, secondo la leggenda, nel 1302 inventò la bussola magnetica.
Il 16 novembre del 1891, venne intitolata questa strada a Giuseppe Giusti di Monsummano, poeta ed esponente del patriottismo moderato. Visse per un breve periodo in in via Regia, in cui, nel 1895, fu posta una lapide commemorativa: "in questa casa abitò nel MDCCCXLIX Giuseppe Giusti che in versi immortali ornati di tutte le grazie dell’idioma toscano coll’animo rivolto alla speranza di una nuova Italia satireggiò i vizi dei contemporanei e fu di tutte le ipocrisie arguto flagellatore..."
Intitolata il 16 novembre 1891 al criminalista lucchese Francesco Carrara (1805 - 1888), che ebbe un ruolo fondamentale come fondatore della scuola classica del diritto penale. Divenne inoltre deputato e successivamente senatore del Regno D’Italia.
Il 16 novembre 1891, Viareggio dedicò questa strada al grande navigatore che ha scoperto l’America.
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