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Ovunque la nostra gente viveva, lavorava, oziava, godeva, soffriva, lo faceva con quel suo carattere e linguaggio libero, colorito, scanzonato e trasgressivo, improntato ad un'aperta ed ironica poesia.
Quel linguaggio fiorito, arguto, a volte dissacratorio sintetizzava in maniera espressiva i pensieri più intimi e profondi del vivere quotidiano.
I nostri padri ci hanno tramandato i loro modi di dire con l'implicito mandato di farne buon uso, di custodirli, senza farli cadere nell'oblio.
[da "dittaggi - tradizioni - filastrocche - nomicchioli ed altre cose dei nostri nonni" Pezzini editore]