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Home > L'architettura a Viareggio
bungalows in pineta
parrocchia del Marco Polo
teatro all’aperto nella pineta di ponente
stabilimento balneare
originariamente "Negozio di mode e novità Balena"
stabilimento balneare
stabilimento balneare
la più maestosa villa della Versilia
stabilimento balneare
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in stile eclettico
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trattoria, scivolodromo, dancing, poi cinematografo
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inaugurata in un clima di polemiche
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Torre del Lago Puccini
palazzo Cittadella
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chiamata anche San Francesco
la prima chiesa
torre di controllo e carcere
prima costruzione eretta a Viareggio
Il panorama litoraneo viareggino si presenta con un duplice registro che vede emergere da un lato l’architettura balneare, dall’altro l’architettura residenziale.
Molti sono gli edifici con uno stile di derivazione modernista nell’architettura della cittadina di inizio Novecento.
Il rogo del 1917 che ha distrutto quasi tutti gli edifici lignei della passeggiata, ha rappresentato una sorta di punto di ripartenza.
Il Piano Regolatore del 1923, ambiva a conferire maggior decoro alla parte a mare della città; viene formata una commissione composta da artisti e uomini di cultura tra i quali troviamo Giacomo Puccini, Galileo Chini, Giuseppe Viner.
Sui viali a mare nascono eterogenee facciate con decorazioni ceramiche policrome, ornamenti in marmo, balaustre in ferro battuto; dagli stili ottocenteschi agli elementi di Art Nouveau, dall’eclettismo degli anni Venti fino al Déco, Viareggio era la città in cui vengono recepiti e rielaborati gli aspetti del Modernismo.
Tutta la città si trasforma in un teatro all’aperto di sperimentazione in cui architetti e capomastri disegnano ville, villini, strutture ricettive, secondo gli schemi dei movimenti d’avanguardia, conferendo alla più famosa stazione balneare d’Europa l’immagine di città cosmopolita.
In questo periodo nasce un’intensa collaborazione tra il pittore e decoratore Galileo Chini e l’architetto e ingegnere Alfredo Belluomini, in cui il primo riuscì a creare un singolare panorama di forme e colori, perfettamente in simbiosi con l’inclinazione del Belluomini a sperimentare molteplici modulazioni eclettiche e moderniste.