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Vocabolario del Vernacolo Viareggino

Lettera l




 



L

Labbrata: sf. Schiaffo, manrovescio

Lacca: sf. Natica, chiappa

Laggiù mamài: avv. Molto lontano ("En de’ bbagnanti che venghin di laggiù mamài: fanni le ’osìne ammodìno)

Làmmia: sf. Lemento insistente, monotono, continuo, piagnone, noioso. ("Delafia che l. che è vel bamboretto lì! Se fossi su’ pà ni darei du’ labbrate!")

Lampà: v. Lampeggiare

Landò: sm. Carrozza signorile a quattro ruote, tirata da due o più coppie di cavalli

Làpise, Làpisse: sm. Lapis

Larghedò: sm. Di persona dall’andatura dondolante ("A l.! ...e ddelofìo, ’l marciapiede è tutto tuo!")

Lavarone: sm. Materiale vario (stecchi, conchiglie, fogliame, rifiuti) "straccato" sulla riva dal mare in burrasca. / fig. Caffè mal filtrato ("Ma che m’hai datto? del l. ’n tazza?")

: pron.pers. Lei

Leccà: v. Leccare

Lécca: v. Legnata, bastonata, botta, schiaffo violenta

Leccafìe: sm./sf. Persona molto meticolosa, precisa, ricercata nel vestire e nei modi

Leccantrùgli: sm. Persona golosa e avida

Lecchìno: sm. Baro, imbroglione, prepotente ("Se continui a ffà llecchino con te un ci gioo più!")

Lecchinata: sf. Imbroglio dispettoso, sopruso

Lecciona: loc. Tratto di spiaggia libera di Viareggio che si trova in fondo al Vialone (vedi) nella Marina di Levante

Legurino: sm. Smilzo, magro

Lellì: pron. Quella lì (riferito a donna)

Léllora, Ellora: sf. Edera

Lembrùgio: sm. Ingordo, ghiotto / persona che chiede qualcosa di continuo, petulante

Léppio: sm. Sporco, mistura di polvere e sudore che si forma sulla pelle

Leppioso: sm. Persona sporca (anche moralmente), sudicia, unta, sudata e puzzolente

Léto: agg. Sporco, spesso inteso in senso morale ("’Ada lullì che leto, legge ’ggiornalini porno!")

Levà: v. Levare, togliere, alzare

Levà di braccio: v. Mandare presto a lavorare ("Mi pà stamane ma levo di braccio alle 4!")

Levà di sentimento: v. Seccare, frasctornare, snervare

Lézzora: sf. Ragnatele di polvere che si formano negli angoli delle stanze o che pendono dai soffitti. / Indumento eccessivamente leggero o ristretto ("Col freddo che c’è, te con vella l. lì ci pigli valcosa")

Libecciata: sf. Violenta mareggiata provocata dal vento di libeccio che, in genere, dura 3 giorni. / fig. Violenta lite, scenata, rimprovero / sf. Tradizionale banda ufficiale del Carnevale di Viareggio, il cui costume fu disegnato da Uberto Bonetti

Linchétto: sm. Folletto dispettoso, personaggio immaginario a cui si attribuisce dei danni di cui nessuno vuole prendersi la colpa ("Lù ’un è stato, lè nemmeno: e allora è stato ’l Linchetto!")

Lingiàri: vedi Ingiàri

Lippa: sf. Gioco di ragazzi simile al baseball, che consisteva a far saltare un pezzo di legno (lippa) colpendolo con un bastone (lozza) su una delle due estremità appuntite, per ricolpirlo nuovamente al volo e scaraventarlo il più lontano possibile, oltre il "catafé" (vedi). Se l’avversario afferrava al volo la lippa il tiro era annullato. Inoltre se il battitore non superava il catafè entro tre tiri, "moriva in Libia" e passava la mano

Lisà: v. Consumare, logorare (in particolare usato per gli indumenti)

Litià, Letià: v. Litigare

Liticàgliolo, Liticàgnolo: sm. Attaccabrighe, che cerca pretesti per "litià"

Loccià: v. Rollare, dondolare, andatura dondolante, il muoversi di un oggetto che inserito in un altro non aderisce perfettamente ("i ppiedi, in veste scarpe vì, mi ci lòccino")

Locco: sm. Citrullo / fig. "Torellaghese" (abitante di Torre del Lago)

Lòffa: sf. Peto fetido emesso senza rumore / Specie di tuffo eseguito rannicchiandosi su sè stessi

Logrà: v. Consumare / fig. Tormentare, assillare

Logro, Logrìo: sm. Tormento interno / Sensazione di fame ("Ho un logrìo di stòmbao...")

Lonza: sf. Fianco ("Se ’un istai bono ti dò ’n colpo nelle lonze!")

Loppòra: sf. Palpebra

Lorolì: pron. Quelli lì (riferito a un gruppo di persone)

Lotro: sm. Otre / Esse’ pieno come un lotro: v. essere satolli

: pron.pers. Lui

Lucca!: escl. Eufemismo per "merda!", per il secolare campanilismo tra Viareggio e il capoluogo della provincia. Spesso usato nella tombola quando viene estratto il 9 (corrispondente, nella cabala, appunto, a "merda")

Lucchese: agg. Di persona tirchia ("Che lucchese che dev’esse lullì, ’un mangia per un caà!")

Lùcciora, Ulciora: sf. Ulcera

Luce: sf. Energia elettrica, bolletta dell’energia elettrica ("Me la vai a pagà la luce?")

Lùdrio: sm. Mascalzone, farabutto

Lullì: pron. Quello lì (riferito a uomo)

Lulloròne: sm. Buono a nulla, bighellone, perditempo, balordo

Lunàri: sm.pl. Strane esigenze, comportamenti inconsueti, pretese ("Come mai mi tiéni ’l muso? e cché llunari sono vestivì di prima mattina?") / Avè i lunàri: v. Essere nervoso, insofferente, lunatico

Luneddiàna: sf. Giorno di festa (lunedì) per barbieri e calzolai

Lustra’: v. Illustrare / Esse lustrato: v. Essersi vestito, acconciato, a festa ("Delafia come ti sei lustrato! Essi pò sapé in duve vai?")