P
Pà, Pappà: sm. Babbo
Pacchìni: Nome del più famoso cenciaio della Viareggio d’un tempo / Portà valcosa al Pacchìni: disfarsi, rifiutare un oggetto o un dono reputato offensivo ("E che è vell’affare lì? Portelo al P.!") / Èsse come ’l Pacchini: conservare tutto, non buttare via niente
Paióla, Paiólo: sf/m. Recipiente di rame con gancio da appendere al focolare.
Paiolìna: sf. Recipiente di ferro o latta che veniva usato per conservare l’acqua quando non esisteva ancora l’acqua corrente. L’acqua veniva attinta con la ramìna o ramaiolìna (vedi)
Paiolàto, Paiólo: sm. Pavimentazione della stiva di una nave. / Andà a ppaiólo: v. Scendere giù in basso
Palànca: sf. Moneta da un soldo
Palanche: sf.pl. Soldi, quattrini
Palancìta: sf. Muretto, steccato, recinzione in legno, palizzata
Palancìta del molo: sf. Luogo riparato del molo
Palancóso, Palancàro: sm. Ricco, persona facoltosa
Palcheggià: v. Andare avanti e dietro in modo agitato e reiterato ("Hai finito di palcheggià? guarda che hó datto ’l cencio ora!")
Palle dell’occhi: sf.pl. Bulbi oculari. ("Vando ni dissi così mi spraccó le p.dell’occhi")
Palle di semola, sémbola: sf.pl. Persona senza carattere, debole
Pallétio: sm. Noia ("Mi fai venì ’l p." = mi stai annoiando) / Tremore, sussulto, paura
Pallétte: sf.pl. Cucchiaiate di polenta condite con pomarola e formaggio simili ai matuffi
Pallòccoro: sm. Grumo ("Dio bono!!! La pulènta m’ha fatto ’ppallòccori!")
Palloccoróso: sm. Pieno di pallòccori / fig. Persona o discorso prolisso, noioso, lungo, cavilloso
Pallone: agg. Duro e grossolano ("L’hai a mmangà tte, vè fìi palloni lì!", fichi non maturi)
Palma di vell’òmo: Persona tremenda, impossibile, indomabile
Palonzo, gambe a: Gambe tutte d’un corso, senza il normale restringimento all’altezza delle caviglie
Palpiàta, Parpiàta: sf. Veloce ed intenso battito di cuore ("Te l’ha ffà du’ spaghettini? ’Un fà complimenti, ci metto una parpiàta!")
Palussìno: sm. Persona alta e smilza, simile ad un palo
Pancioròtto: sm. Gilet
Pane e cacìno: sm. Specie di trifoglio con fiorellini rossi di cui si usava masticare gli steli per il loro sapore agrodolce
Papànti, il: sm. Nome alternativo del Palazzo Paolina assegnato dai viareggini in quanto nel 1858 divenne di proprietà della famiglia Papanti di Lucca
Pàparo pàparo: agg. Comodo, in condizione di agio e benessere ("Me ne stavo p-p. sul sofà vando arivò la Terè con vella su’ voce stiàppata...")
Paré: v. Sembrare. / Par diviso: locuz. Che sembra una cosa fatta e pensata apposta ed invece era casuale ("Ehó, mi tocca ’ndàcci almeno una volta, sennò par diviso ’un ci vogli andà per via di su’ mà")
Parola turchina: sf. Parola / formula magica
Parpèlla: sf. Disco di sughero usato dai pescatori per tenere a galla il cavo portante della rete / Salvagente di sughero (fig. "Delafia come sémo al verde, niànco le parpèlle ci sàlvin più!")
Parte: sf. Compiti scolastico da fare a casa ("A ggioà ci vai vando hai finito di fà la p.! ’Nteso?")
Partaccia: sf. Rimprovero. ("Ora ci vado io, ni faccio una partaccia a lullì...")
Pasimata: sf. Torta di origine umile fatto con pasta da pane, farina di granturco, uva secca
Pasimato: agg. Pallido (come la tonalità di giallo della pasimata, vedi) ("Ma ti senti mìa male? sei d’un giallo p.!")
Passìno: sm. Stretto e lungo corridoio che attraversando l’orto (vedi) delle case viareggine porta dalla casa alla casetta (vedi)
Patafióne: sm. Ceffone, schiaffo ben assestato, lécca (vedi)
Patàna: sf. In marinaresco è una giornata di bonaccia di vento e di mare, afosa. / fig. Sonnolenza, stanchezza che spesso prende dopo pranzo, per cui "uno, se póle, si va a appisolà")
Patanécchia: sf. Pesce piatto simile alle sogliole, ma di qualità più scadente. Nonostante ciò è ottimo "marinato" o nel "fritto misto di pesce alla viareggina"
Patì: v. Soffrire, patire, tribolare
Pattarùglia: sf. Fanghiglia alta ed appiccicosa. ("Ma ’n che p. m’hai porto?")
Pattuglià: v. Pasticciare, sporcarsi. ("Avete finito di pattuglià co’ ppiedi ’n vella bozza lì?")
Pécchia: sf. Peluria che riveste la castagna sbucciata ("Ma che c. hai cómpro? èn pecchióse!")
Pedalà: v.fig. Smammare, uscire dai piedi ("Pedala! prima che ttu raccatti de’ ccolpi!") / v.fig. Lavorare sodo ("O bàmbori, con tutti ’cchiodi c’avémo, o ssi pedala o ssi va a bballàcchera!")
Pelècche: sf.scherzoso Ragazzina sbarazzina, saputella e vivace
Pellicciata: sf. Gioco de’ bbamboretti che consisteva nel colpirsi con le "pellicce", zolle di terra ricoperte d’erba ("Fàmo alle pellicciate?")
Pellistrèllo: sm. Pesce a forma romboidale, schiacciato, simile alla razza. Detto anche pottìno
Pèn(n)eri: sm.pl. Pendagli, nappine, rifiniture
Pènza: sf. Ripiegatura cucita degli abiti, fatti per "scorcià una bràa o una sottana"
Penzieroso: sm. Preoccupato / Pieno di premure, di gentili pensieri ("O Carola, tu vedessi com’è penzieroso ’l mì Beppe co’ mme, mi porta sempre du’ fiori dalla Migliarina!")
Peóna, alla: Modo di indossare il cappello, con la tesa sul davanti rialzata e il cappello floscio in isghimbéscio. Come indossato dai peones argentini
Peorite: sf. Pleurite / fig. Detto di uomo cornuto, pèoro. ("Vedi lullì? soffre tanto di ...peorite")
Pèoro: sm. Cornuto
Pepone, Popone: sm. Melone
Peporìno: sm. Timo, erbetta aromatica facilmente ritrovabile negli orti. ("Ce l’hai misso ’un popoìno di peporino?")
Perinnà: avv. Più in là, da quelle parti là. ("Mettiti perinnà, ch’é perìoloso!")
Perinquà: avv. Da queste parti ("O ddove l’hó misse le chiavi... eppure èrin perinquà!")
Perugino: sm. Bottino, contenuto dei pozzi neri, bottàccio (vedi)
Péscio: sm. Pesce
Péscio-porco: sm. Delfino
Pesétto: sm. Pisello / Naso a pesétto: naso a pallina ("Che ci troverà lellì in vel naso a pesétto lì?")
Petàgno / Pitàgno: sm. Inghippo, causa di qualcosa, nocciolo della questione("Un lo vedi che se ti ci metti lo trovi ’l petagno?")
Petécchia: sf. Grumo di sporco attaccato alla peluria del corpo
Pèzzià, Pizzià: v. Pizzicare ("Delofio come pézzia vesto zzenzero vì!")
Pezziènte, Pizziènte, Pezzióso, Pizzioso: agg. Che pizzica
Piaceroso: sm. Di persona disponibile, sempre pronto a rendere un piacere, ad aiutare
Piastra: sf. Ferro da stiro di tipo antico (che si scaldava mettendolo sul fuoco)
Piastre: sf.pl. Testi, due piastre di ferro accoppiate che vengono usate per fare i ’ccialdoni o ’nnecci. I vicini di casa se le prestavano a vicenda e spesso finiva che il legittimo proprietario ’un le rivedeva più!
Piazza delle Paure: L’attuale Piazza Garibaldi, così rinominata per il monumento ai caduti istallato nel 1927, opera di Rambelli e Viani, che non piacque ai viareggini
Piazza Grande: L’ex piazza principale di Viareggio, dove ora sorge il palazzo municipale
Piazzone: la cd. "Piazza del mercato" (Piazza Cavour), situata nel centro di Viareggio
Piccétta: sf. Porzione di panino / panino di forma triangolare
Picchiànte: sm. Polmone di animale macellato
Pidocchìna, stare alla: locuz. Stare fermo, immobile, al sole d’inverno
Pidocchio rifatto: sm. Persona cafona che dagli stenti e dalla miseria è passata alla ricchezza e alla vita agiata
Pidocchioso: sm. Tirchio, avaro, "lucchese"
Pienàra: sf./agg. Pienone di gente, affollamento
Pìffora: sf.scherzoso Naso
Piggèllo: sm. Lembo di stoffa che avanza o sporge fuori dal vestito / fig. Genitale maschile
Pillàcchero: sm. Filo o piccolo lembo di tessuto scucito e pendolone
Pillaccheróne: sm. Persona vagabonda, buona a nulla, che intralcia il lavoro degli altri ("Ci sòrti, o p. che c’hó da fà, io!")
Pinaccio: sm. Fungo che cresce vicino ai pini
Pincattivo: sm. Pigna selvatica che non fa pinoli ma è ottima da ardere. / fig. Persona cattiva
Pinèlla: sf. Pinolo / fig. Dente sporgente o lungo ("Delafia che pinelle che c’ha lullì!")
Pini: Stadio comunale di Viareggio denominato "dei Pini" perché situato all’inizio della Pineta di Levante. ("Oggi si va a’ Ppini a vedé gioà ’l Viareggio")
Piolà: v. Verso simile a quello dei pulcini / Pregare sottovoce
Piònzo: sm. Goffo, impacciato. / Duri a digerire ("Com’è piònzo vesto buccellato vì, ma che c’hai misso drénto?")
Pìpo, Pipòtto: s.m. Pene
Pippiùme, Pipiùme: sm. Ressa, affollamento chiassosso, insieme di oggetti ammucchiati disordinatamente
Pìpporo: Capezzolo / Pulsante / Acino d’uva
Pipporugèllo: sm. Gioco dei ragazzi che consisteva nel prendere un sassolino da terra, lanciarlo in aria e con la stessa mano raccoglierne un altro e cercando di riprendere al volo il primo, rilanciarli entrambi, prenderne un terzo e così via. Vinceva chi riusciva a prendere più sassolini
Pitìggine: sf. Lentiggine
Pitìgginoso: sm. Persona piena di lentiggini o di nei
Pitizzassi: Litigare, battibeccare, punzecchiarsi
Pìtoro: Pulcino o uccellino in genere
Pìtta m’ingolli: Testimone immaginario delle proprie affermazioni ("Pitta m’ingolli se vando rientra ’un gnene dìo vattro!")
Pittìna: sm. Giovane dai capelli lunghi e incolti ("Vatti a ttosà, o p.!")
Pìzzio: sm. Pizzico
Pizziìno: sm. Pizzico di tabacco da fiuto
Pizziòtto: sm. Pizzicotto
Po’, pogo, popò, popoìno, poìno: agg. Poco, in scarsa quantità ("Via, dàmmi un p. di céale")
Pochésse: sf. Maglia fatta con avanzi di lana di vari colori
Poggiòni: sm.pl. Dune di sabbia tipiche delle zone poco frequentate (come ’n fondo al Vialone, nella spiaggia di Levante)
Politiòne: sm. Di persona che "la sà dì", ovvero che abbindolando di discorsi riesce ad avere quello che vuole
Polla: sf. Fontana pubblica, rubinetto di cucina o dell’orto ("Dà la via alla p. che ’nnaffio ’ggerani")
Polpo: agg. Molle, tenero (come la consistenza dei polpi) / agg. Inzuppato fradicio, ammollato
Popò: agg. Accrescitivo ("Che p. di mascalzone che è lullì!", "Delafia che p. di ’ulo che t’aritrovi!")
Popò: sf. Cacca (termine usato coi bamboretti) ("O birbante! ’ummi dì che ti sei fatta la p. addosso!")
Pòso: sm. Pace, tranquillità ("Ma cci trovi p.?!?")
Poté: v. Potere, essere in grado di / v. Benestante, ricco ("Lullì è uno di velli che ppóle")
Potèa: sf. Ipoteca / Capacità d’influenza su qualcuno ("Te ’un c’hai mìa p. su lullì per chiedinni un favore?")
Poteóne: sm. Trafficone, intrufolone, che si dà da fare per fare favori
Pòtta, Pòttisa: Organo genitale femminile / Esclamazione di stupore
Póttaione, Pòtta di Modena: Spaccone, vanesio
Pòttalessa: sf. Persona lenta nei movimenti, addormentato
Pòttamarina: sf. Medusa
Pottàta: sf. Spacconata ("Vante pottate lorolì, solo perché hanno ’l figliolo ’ngegnere!") / Stupidata ("Ma che pottate dici?") / cosa senza valore ("E vell’affarìno lìe che t’han regalato che pottata è?")
Pottìno: sm. vedi Pellistrello
Presàcchio: sm. Retina per raccogliere o catturare i pesci
Pretìno: sm. Chierichetto
Pretìni: sm.pl. Religiosi dell’Ordine dei Fratelli delle scuole cristiane che gestivano in Piazza Piave la scuola elementare delle Dorotee
Prìllo: sm. Trottola di legno / fig. Persona piena d’energia, svelta, anziano arzillo ("O Angiò, te ssì che ssei un p.!")
Prìmisse: locuz.avv. Per prima cosa, in primis, principalmente
Procédé: v.intr. Parlare in modo saccente, sciograto (vedi)
Pruga: sf. Prua di una nave / Prende’ di pruga qualcuno: v. Prendere di mira, di punta qualcuno ("Vella ciòtta del mi’ capo m’ha preso di pruga, ’un ci faccio più vita!")
Pùce: sf. Pulce / fig. Bambino piccolo, minuto / Scola delle pùce: sf. scuola materna, asilo
Puettìno: sm. Pollicino, personaggio delle favole
Puntali: sm.pl. Punte dei piedi (vedi Caminà ’n p.)
Puntata: sf. Cazzotto, pugno
Puntatina: sf. Frecciatina, allusione maligna / Breve visita o escurzione
Puppà: v. Succhiare il latte dalla puppaiola / fig. Bere il vino ("A lullì ni piace puppà")
Puppa: escl. "Beccati questa!", "Arràngiati!"
Puppìno: sm. Ciuccio, tettarella / fig. Persona a cui piace molto il vino / Bocca a puppìno: sf. Persona dalla bocca piccola e pronunciata come un poppante
Puppóne: sm. Bambino che si succhia sempre il dito / fig. Persona che beve con piacere il vino
Pùppora: sf. Mammella
Pupporùta, pupporóna: sf. Donna dalle grandi mammelle
Pupporàme: sm. Mammelle femminili
Puttàno: sm. Spregiativo di culo, sporco, fetido ("Vesto trabiccolo se l’ha a ’nfilà nel puttào", "Ungici ’l puttào!")