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Vocabolario del Vernacolo Viareggino

Lettera t




 



T

Tabaràcci: Ormai ex-ospedale di Viareggio, intitolato al benemerito medico Giuseppe Tabarracci. In senso ironico "finì al Tabaracci" significa mettere un piede nella fossa

Tagàno: sm. Grosso coltello a serramanico utilizzato dai marinai

Tambào: sm. Culo

Tambào, fa ’l tambào a valcuno: v. Umiliare fisicamente o moralmente qualcuno ("Stasera a calcetto vi fàmo ’un tambào!")

Tamburlàno: sm. Oggetto ingombrante e antiquato, recipiente di latta / fig. Epiteto offensivo ("Viémmelo a ddì ’n faccia, o t.!")

Tanaglione: sm. Persona grande e grossa e materiale

Tanéo: sm. Chiasso, confusione rumorosa / Cenno, avvertimento, mossa per farsi riconoscere

Tapanàssi: v. Tormentarsi, struggersi, avvilirsi, preoccuparsi, disperarsi

Tarabaràlla: interiezione Comunque (sia)

Taràntola: sf. Geco

Tarpòne: sm. Pantegana, grosso topo di scoglio, di fosso o di discarica / in senso benevolo, rivolto a un bamboretto: Bamboretto minuto ma vivace e sgusciante (che tarponcino è ’l tu’ bimbetto!)

Taugiàno: agg. Sciocco, ingenuo, sempliciotto

Tàulo, Tàula, Taulìno: sm./sf. Tavolo

Taulàccio: sm. Letto di legno tipico delle prigioni

Tavìa: avv. Ancòra ("Di vella robba lì ce n’è tavìa")

Tècche: sm. Tek, legno duro pregiato e resistente

Tégghio: agg. Rigido, duro / Impettito, irridito dal freddo

Tegàme: sm. Recipiente per cottura / Donna infedele, che va con tutti

Tempo alle nevàre: locuz. Tempo freddo che precede una nevicata

Tenè, Tenì, Tienì: v. Tenere, conservare

Tènie: sf.pl. Scuole tecniche

Ténisse, Tènnisse: sm. Tennis

Tèra: sf. Terra

Teragìglia: sf. Argilla

Teragnìna: sf. Cordicella passata nella terra rossa per tracciare linee rette su un piano o su un muro

Terazzàno: agg. Spregiativo usato dai marinai per indicare un uomo di terra o di campagna, che non naviga, e perciò inferiore a loro

Tintìne: sf.pl. Pennarelli, matite, acquarelli per la scuola / Trucchi per le donne

Tirà: v. Tirare, prolungare, allungare

Tirà a ccampà: v. Sopravvivere (ai fatti della vita)

Tirà a ccoglie’: v. Tirare a indovinare

Tirà ’ssoli: v. Stendere la pasta col mattarello

Tirà sul prezzo: v. Mercanteggiare al ribasso sul prezzo per risparmiare

Tirà ’l calzino: v. Morire, spirare

Tirà per le lunghe: v. Ritardare, prolungare nel tempo

Tirabusciò: sm. Cavatappi

Tirafilo, (Fà ’l t.): v. Interessarsi per, corteggiare una persona

Tirènte: agg. Teso, in tiro, tirante

Tocchignà, Tocchicchià: v. Toccare insistentemente, manipolare, palpare, tastare

Tocchignìno: agg. Colui che tocchìgna

Tocchignóne: agg. Persona che toccando si prende, o dà, troppa confidenza, "confidenzoso"

Tombà: v. Cadere, cessare, venir meno ("Se t. ’l vento va ’ppiove’ ")

Tombola: sf. Tradizionale gioco basato sull’estrazione di 90 numeri. / Caratteristico è il gergo tombolonare: "Tìrimelo!" invocazione del numero mancante per vincere; "Rùma, rùma!" chiamare colui che estrae ad una migliore rimuginata delle palline nel sacchetto, quando da qualche turno non esce neanche un numero; "Me l’hai pelata!" imprecazione quando viene estratto un numero vicino a quello mancante per vincere, "FATTAAA!" esclamazione quando viene fatta tombola, al ché gli altri rispondono: "Puliscitiiii!" / E caratteristico è il modo di chiamare il numero estratto con voci onomatopeiche, figurate o cabalistiche: 1 Il pipino, 3 L’amore, 4 La bara, 8 l’occhialini, 9 Merda (o Lucca), 11 Ungeméli! (...i llupini), 16 Culo e stacci bene! (Siéditi), 22 le ’arozzine, 23 Bùo di ’ulo, 25 La pasqua santa, 27 La paga (San Paghìno), 28 I ppèori, 33 L’anni di Cristo, 44 Le seggioline (o Quaracquacquà), 47 Morto che parla, 69 ’N zù e ’n giù, 70 Il prete ride e la serva canta, 77 Le gambe delle donne, 88 L

Tòmbolo di pulènta: sm. Polenta rovesciata sul tavolo, pronta per essere tagliata e servita

Tontorontèllo: agg. Sciocco, tonto

Topa: sf. Organo genitale femminile

Topa, che t.!: escl. Che bella ragazza!; indirizzato ad un uomo assume un senso ironico: "che stupido!" ("Delafia che t. che tu’ ’ssei!")

Topèo: sm. Manufatto venuto male

Topeggià: v. Aggeggiare, smontare, lavorare (soprattutto nel piccolo o con strumenti)

Topìni: sm.pl. Gnocchetti di patate

Toppìno: sm. Piccola toppa / Pezzetto di gomma per riparare le camere d’aria di bici o motocicli

Toppìno, mètte’ un: v. Riparare alla meglio un guaio o un danno anche morale, chiudere un argomento noioso o dannoso

Tòrcia: sf. Muco nasale

Torcid(d)e, Torcióne, Torcióso : sm. Persona che non si soffia il naso o ironicamente rivolto ad un raffreddato

Tòrzo: avv. A giro, a zonzo ("Oh! ’un ce la lascià la robba a ttorzo, se no pò, doppo, ’un zai più ’nduve l’hai missa")

Trabaccolàro: sm. Pescatori (e parenti) provenienti da S.Benedetto del Tronto stanziatisi a Viareggio dai primi del Novecento / spreg. Persona rozza e ignorante o vestita in modo trasandato

Trabàccolo: sm. Barca da pesca importata a Viareggio dai pescatori provenienti da S.Benedetto del Tronto (i trabaccolari vedi)

Trabìccolo: sm. Struttura o macchinario mal funzionante o poco stabile ("Vel t. lì che tti sei ’omprato tirelo via, ’un è per gnénte pràtio")

Trabuà: v. Dribblare, nel gioco del calcio. Vedi anche Buà

Trainanà: avv. Di cosa storpia ("Ha le gambe a t.")

Tremòto: sm. Terremoto

Tradótta: sf. Lanterna utilizzata per la pesca delle cée (vedi). Veniva alimentata col canfìno (vedi)

Tranvài, Trànve: sm. Tram / fig. Auto o altro mezzo lungo e ingombrante o scarpe lunghe ("E ddelafia! che t. ti sei missa ’ppiedi?")

Tròccolo: sm. Cosa ingombrante, grossa o informe pezzo di qualcosa ("T. di legno", "Troccolóne d’òmo") / fig. Notevole ("Delanézza che t. di figlióla")

Troiaio: Di cosa schifosa, di pessima fattura, malfunzionante / Persona ributtevole

Tronfià: v. Russare, respirare affannosamente, sbuffare

Tronfióne: sm. Persona che tronfia / fig. Altezzoso, che si dà delle arie ("Terè: oggi t’arìvino ve’ bbagnanti tronfioni milanesi?")

Tronfiamìccio: sm. Altezzoso e imbecille

Tróno: sm. Tuono. ("Delanèna come trona a’ mmonti!")

Tròno: fig. Sedile del cesso

Trovà pposo: v. Dare una calmata, fermare una persona inquieta o frenetica

Tùllora: sf. Castagna sbucciata, secca e bollita in acqua o nel latte; era credenza popolare che il brodo delle t. avesse il potere di guarire da raffreddori, influenze e da "tutti vell’altri mali che Dio ce ne scampi e lìbberi"

Tulloròne: sm. Grandiglione, persona sempliciotta, tonta