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Strage ferroviaria

29.06.2009 ore 23.48


La notte del 29 giugno 2009, Viareggio fu sconvolta da una delle più gravi tragedie ferroviarie della storia italiana.
Alle 23:48, il treno merci 50325, che trasportava quattordici vagoni-cisterna carichi di GPL, deragliò circa quattrocento metri dopo la stazione cittadina.
Da uno squarcio nella prima cisterna, il gas si disperse e, come una nebbia spinta dal vento, si insinuò dentro le case, dalle finestre aperte, dalle porte, nei cortili.

Poi ESPLOSE.


Video tratto da YouTube



In via Ponchielli crollarono tre palazzine. L’esplosione devastò l’intera strada.

UNDICI persone persero la vita sul colpo.

Altre VENTUNO morirono nei giorni e nei mesi successivi,
a causa delle gravissime ustioni riportate.

Molte erano famiglie, bambini, anziani, nell'intimità delle loro case.
Oltre cento i feriti gravi, che hanno affrontato le conseguenze fisiche e psicologiche di quella notte per anni, in tanti le portano addosso ancora oggi.



Le immagini di quella tragedia – le fiamme altissime, i soccorritori, i cittadini in fuga, le case distrutte – sono rimaste impresse nella memoria collettiva di Viareggio, dell’Italia intera.

Le indagini e i successivi processi hanno evidenziato gravi carenze nei sistemi di manutenzione e sicurezza, nella gestione tecnica dei mezzi e nei controlli lungo la filiera ferroviaria.
Le responsabilità sono state accertate a diversi livelli dirigenziali, coinvolgendo società italiane e internazionali.


Video tratto da YouTube



Video di Leonardo Bertini e Pablo Caccia in occasione del 15° anniversario

Dopo un lungo iter giudiziario, culminato nella sentenza definitiva della Corte di Cassazione nel gennaio 2021, alcune condanne sono state confermate.

Tuttavia, le pene inflitte sono apparse a molti troppo lievi rispetto alla gravità della tragedia.

Se da un lato è stato riconosciuto che ci sono state responsabilità precise, dall’altro il senso di giustizia è rimasto parziale per i familiari delle vittime e per l’intera comunità.